Lavorare con le botti nel 21esimo secolo: il Cambus Cooperage

Diageo ha inaugurato un nuovo impianto di cooperage (manutenzione botti) costato 10 milioni di sterline. Cambus Cooperage, primo impianto di rimessaggio delle botti costruito dopo molti decenni, è in grado di riassettare ben 250.000 botti all’anno e miscela tradizione con innovazione cercando in particolare di minimizzare gli spostamenti manuali delle pesanti botti (circa 85 kg), utilizzando le ultime tecnologie tra cui sofisticati bracci robotizzati.

In questo video della BBC potete vedere i robot di Cambus in azione ma anche una cosa molto positiva, l’attenzione all’apprendistato per i nuovi cooper.

Fare il cooper è un lavoro molto pesante, a parte gli 85 chili della botte, tradizionalmente bisognava armeggiare con un martellaccio di due chili e mezzo e picchiare forte. Oramai ne sono rimasti solo 200 in tutto UK che fanno questo lavoro, alla fine degli anni 80 erano 2500. Ovvio che spesso si maledice la tecnologia che toglie artigianalità, pero’ magari non dovremmo farlo noi che stiamo seduti in scrivania e solleviamo al massimo il braccio per farci un dram. Se volete dettagli su come funziona il copperage tradizionale leggete gli ottimi articoli di Claudio sul Glenfiddich Copperage e sull’utilizzo delle botti.
Anche nelle nostre realtà ci sono stati cambiamenti nella gestione dei lavori pesanti; se andate nelle cascine dove stagiona il Parmigiano Reggiano, l’automazione è diventata molto presente e le forme di Parmigiano vengono spazzolate e girate da un robot. Una volta i vecchi per invitarti a fare un po’ di forza e a faticare spesso dicevano “ma va a vultà li furmai” (vai a girare le forme). In Scozia probabilmente avrebbero detto “Go and play the cooper”.

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