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Mercato

Malt Wars: com’e’ andata

I giorni passano e non ho avuto modo di spendere due parole sulla serata Malt Wars, una sfida tra malti, birra e whisky, abbinati ad ottimi piatti preparati dal ristorante Il Guscio di Monza, gestito con passione e cura dai fratelli Luca, Matteo e Jacopo. La serata è stata piacevolissima con una decina di persone veramente interessate e curiose. Il fatto di essere tutti intorno allo stesso tavolo ha favorito la discussione e lo scambio di opinioni. Ma parliamo della sfida, il menu ha subito alcune variazioni rispetto all’annuncio, senza però stravolgimenti ma direi migliorie.

Antipasto – Slinzega, violino di capra, salame d’oca e d’asino e verze ripiene di caprino – Dupont Saison VS Caol Ila 9 anni Shieldaig 46%: in questo confronto ha vinto nettamente il Caol Ila, che avevo pensato soprattutto per la verza ma anche per richiamare la sapidità dei salumi. La cosa ha funzionato egregiamente.

Primo – Risotto al mascarpone, cioccolato e fagiano – Abbaye de St. Remy Rochefort 10 VS Glendronach 15 anni Revival 46%: in questo confronto il whisky ne è uscito con le ossa rotte, forse un po’ debole ma non è stato molto apprezzato e definito troppo etilico Forse gli sherry cask ho sempre pensato fossero immediati richiamando alcuni aspetti del vino, in realtà è stato poco capito. Comuque la Rochefort è uscita meglio sia per la struttura che per quella sua “effervescenza” che aiutava a ripulire la bocca.

Dessert – Torta canadese (pasta frolla tipo crostata con panna, zucchero di canna e noci) – Ayinger Celebrator VS : Glenrothes 12 anni Douglas Of Drumlanrig 46%: questo è il risultato più controverso, e per quanto io propenda nettamente per il Glenrothes, dipendeva molto dall’ordine “del boccone”. Se si faceva Whisky-Torta l’abbinamento era perfetto. Se si faceva Torta-Birra forse ne usciva meglio la Celebrator. Bisognerebbe riprovare per giorni per trovare un verdetto innappellabile…

Facendo il conteggo delle schede c’e’ stata la prevalenza di 4-3 per birra, io e Matteo di Solobirra , Claudio non abbiamo votato, e ci sono state due schede bianche e un pareggio. La cosa non ha creato drammi anche perché ci sono stati anche tempi supplementari, con una bottiglia di Laphroaig L’Ostrica spuntata per incanto e crostini con testicoli di vitello marinati al gin e affumicati assulutamente fantastici.

Due parole doverosa sulla cucina che io ho definito “coraggiosa”. Non tanto perché ci siano tentativi improbabili ma perché abbina ingredienti di altissima qualità e non banali a una cucina anch’essa non banale e ragionata; l’esempio è il risotto al cioccolato, buonissimo ed equilibrato, abbinato in modo corretto a della selvaggina, bastava qualche eccesso per farlo diventare qualcosa di stucchevole e invece….

Da parte mia, compagnia e cucina a parte, la cosa più bella è vedere gente interessata e sorpresa in positivo dal fatto che si possano abbinare pietanze con il whisky. Lunga vita al malto.

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