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Le radici, le persone e lo spirito dei distillati

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Un documentario racconta Rita e Masetsaka Taketsuru

taketsuruQualche tempo fa ci siamo immersi nel mondo del whisky giapponese raccontandone la storia per sommi capi e degustandone le prelibatezze sotto la guida di Salvatore Mannino. Ora abbiamo la possibilità di aggiungere un piccolo mattoncino. Si dice sempre che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna e una delle figure importanti che hanno accompagnato Masetsaka Taketsuru, artefice della nascita del whisky giapponese, è la scozzese Rita Cowan, che apparirà in un documentario di 15 minuti su NHK chiamato Massan, assieme al marito Masataka. La cosa ha destato scalpore perché si tratta del primo personaggio di razza caucasica che compare in questo programma molto noto in Giappone. La coppia si incontra  mentre Masetsaka frequenta la Glasgow University. Rita, classe 1896, figlia di un dottore di Kirkintilloch, promessa sposa di un uomo morto durante la Grande Guerra, e poi orfana di padre nel 1918.  Nel 1920 si sposano e secondo molti testimoni del loro rapporto Rita ha un ruolo fondamentale nella carriera di Masetsaka; si trasferisce con lui in Giappone e si ingegna anche per tirare su qualche soldo come insegnante di inglese, durante i periodi difficili durante i quali il marito lascia Yamazaki per poi per imbarcarsi nella costruzione di Yoichi. Rita ha un ruolo decisivo per la raccolta dei capitali, è l’insegnante della moglie di Shotaro Kaga, importante uomo di finanza, che apprende i piani del marito di Rita e contatta altri due investitori, tra cui un tale Dai Nihon Kaju.

Nel 1934 Yoichi viene completata, anche se alcuni degli investitori perdono molto del loro entusiasmo e della loro spinta e, anche grazie a divieti di importazione sul whisky scozzese, inizia la sua fortuna. Durante la guerra viene sospettata di collaborazionismo con gli Alleati tramite una radio e perquisiscono la sua casa diverse volte senza riscontri, anche se il clima di diffidenza rimane e Rita viene abbastanza emarginata. Curiosamente la guerra diventa la spinta per l’espansione di Yoichi, la marina imperiale giapponese era grande consumatrice di Scotch Whisky, e il blocco delle importazioni dirotta i consumi sulle distillerie locali. Per non far mancare l’approvvigionamento Yoichi viene classificata addirittura industria di guerra assicurandole forniture di orzo e carbone. I primi profitti per la distilleria arrivano nel 1940 e anche dopo la guerra la distilleria cresce. I Taketsuru non hanno figli e per assicurarsi la continuità adottano Takeshi, il 20enne nipote di Masetsaka. Nel 1959, Rita riceve visita dalla sorella, Lucy, primo familiare che la rivede dopo quasi 30 anni (Rita torna in Scozia solo nel 1931). Nel Gennaio 1961 Rita muore per effetto di una malattia epatica e Masetsaka esce distrutto dall’esperienza. Sopravvive per 18 anni alla moglie ed entrambi sono sepolti nella collina vicino alla distilleria. Quella che fu considerata erroneamente nemica del popolo giapponese viene ora celebrata per la sua importanza.

Notizie prese da The Scotsman, The Japan Times

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