Feis Ile 2014: toccata e fuga

lahahaDopo i fasti del 2013 e i buoni propositi per saltare l’edizione del 2014 (miseramente falliti), per concentrarsi sulla storica del 2015 con ben due bicentenari, ho trovato un compromesso con i brandelli della mia coscienza concentrando il Feis Ile in un paio di giorni e facendo un prolungamento di cui vi parlerò poi, assieme ad altri tre moderati compagni di viaggio. Partecipazione libera senza prenotare masterclass o altro, arrivo nella serata di giovedì, dopo scorpacciata al Loch Fynes Oyster lungo il tragitto per Kennacraig, accoglienza da re alla Lagavulin Hall, cenabellissima sistemazione ricavata da chiesa sconsacrata, da parte del gruppo capitanato dal perfetto Claudio Riva (11 edizioni di fila), con duo fynesticinese, Nadi e Luigi, unico italiano ad avere parentele strette su Islay, avendone una nativa come moglie. Altro piatto di crostacei da far paura e poi chiaccherata fino a notte fonda sulle banchine di Lagavulin. A nanna col giusto numero di dram in corpo, smokiesinfatti non mi ricordo quanti sono e di cosa abbiamo parlato. Il giorno seguente tour di Caol Ila, Bunnabhabhain, Bruichladdich (con Duncan McGillivray come guida nella still room) e Bowmore con una bella giornata di sole. Sabato sole e festa ad Ardbeg, con tanto di abbronzatura e i meravigliosi smokies che andrebbero lagaesportati in Italia, un pensierino ce l’abbiamo fatto.

Tra gli imbottigliamenti del festival o disponibili solo in distilleria non ho assaggiato nulla insufficiente. Metto al numero uno Lagavulin, e non è una novità, dram meraviglioso con una sapidità elegantissima. Molto buono il PC11 e ottimo acquisti l’hand filled 24YO finito in legno francese di Bruichladdich. laphNon male Laphroaig Cardeas e Ardbeg Auriverdes, dopo prestazioni poco edificanti degli anni passati, nonostante il secondo costi più del doppio di quello che bunnapapspagherei per prendermene una bottiglia. Non mi ha convinto il Laphroaig CS batch 6, con un attacco molto dolce poco integrato col resto. Mi è piaciuto anche il Caol Ila, anche se pagare 99 pound per un 12 anni non è proprio il massimo. Mi han parlato molto bene di Kilchoman e non ho provato le due espressioni di Bunnabhabhain, il Bowmore e il Jura, oltre che l’Octomore del festival, che costa una fucilata (150 pound).

dunnyvaigLe ultime dall’isola dicono che per il Jazz Festival non ci sarà un imbottigliamento uglybettyspeciale di Lagavulin e che per i due bicentenari ci saranno probabilmente da tirare fuori diversi soldini, soprattutto per Ardbeg, previsto in soli 1815 esemplari riempiti con distillati degli anni ’70. Se pensate di cavarvela con 5.000 sterline vi dico già che sono poche, ve ne servono di più, ma meno di dieci da quel che si dice. Nel 2015 la coscienza sarà definitivamente debellata.

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