Io, Plovdiv, il concorso e la Bulgaria

Fare il giudice a un concorso di spiriti potrebbe sembrare ad alcuni un divertimento, ad altri un bizzarro modo per sbronzarsi, ad altri ancora un inutile esercizio. Per i rimanenti che non hanno pregiudizi, posso tranquillamente dire che è assimilabile a una prova sportiva, dove la concentrazione e la condizione psicofisica devono essere curate e basta un raffreddore o una pastiglia di paracetamolo presa qualche giorno prima per limitare le capacità di analizzare i campioni che finiscono prima sotto il naso e poi nella cavità orale. Oltre a cercare di fare il proprio lavoro il meglio possibile, la bellezza di queste esperienze è la possibilità di imparare qualcosa di nuovo (chi pensa di sapere tutto deve essersi perso qualcosa per strada), di confrontarsi con tanti altre persone (lo slogan “Le Nazioni Unite dei buoni distillati” si confà alla squadra dei giudici e dei prodotti valutati) e anche di provare e vedere produttori che difficilmente raggiungono gli scaffali delle nostre enoteche. Certo ci si diverte pure, ci mancherebbe, ma va considerato che molti, me compreso, sacrificano giorni di ferie per esserci. Non vorrei apparire un martire ma sottolineare che si tratta anche di un investimento umano e professionale.

La Rakia, lo spirito di casa, che si declina in molte varianti, è un distillato sottovalutato e sia al concorso che nei workshop preparatori abbiamo potuto assaggiare produzioni di grandissimo valore. Altra annotazione è la crescita qualitativa del Baiju, che riesco certamente anche a valutare meglio grazie preparazione e all’esperienza che mi sono fatto in questi anni, ma che è oggettivamente cresciuto. I risultati certificano entrambe le cose.

La Bulgaria è un paese molto variegato, Sofia è una città moderna e dal gusto pienamente occidentale, mentre molti angoli del paese sono una sintesi perfetta dei Balcani, crogiolo di cività, religioni, culture e architetture, con l’aspetto paesaggistico che varia tra valli, montagne , mare e pianure. Plovdiv, assieme a Matera, è città europea della cultura e presenta un bellissimo centro storico completamente recuperato e pulsante di giovani. Lo spettacolo che la città ci ha offerto nell’anfiteatro Romano è stato di un livello altissimo.

Prendersi qualche giorno prima e dopo il concorso permette di immergersi completamente. Oltre a magnifici monasteri, la coda del viaggio ha offerto a me e ai miei compagni di viaggio (il racconto di Pino Perrone) la visita a una delle distillerie più belle che mi sia mai capitato di vedere: non si tratta di una distilleria di spiriti ma di essenze di rose, la Enio Bonchev un posto incredibile che, accanto ad alambicchi moderni, ci propone storia e una infilata di rame dell’800 perfettamente funzionante.

Lasciamo con un proverbio bulgaro “Насила хубост не става” che in pratica significa “non si possono fare cose belle con la forza”.

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