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Milano Whisky Festival 2012 a caldo

Usciamo dal MWF 2012 con qualche certezza in più e con soddisfazione. Come al solito a me piace dare impressioni a caldo, anche perché la memoria spesso mi abbandona.

  1. Ad abbandonarmi anche la voce, oggi a zero, tanta gente, tante belle chiacchere. Grazie a tutti quelli che sono passati nel nostro spazio o hanno assistito alle performance con Claudio da veri moonshiner (la luce del Mariott forse aiutava in questa visione poetica).
  2. Tanta tante gente, molta di più degli altri anni (a naso almeno un 30%). Tante facce note ma tanti nuovi. Il consiglio di arrivare presto si vede l’hanno letto in tanti. A dire dai contatti sul sito tanti tanti no.
  3. Il passista tedesco del dram non c’era. Sono partite congetture e umorismo nero, che tra l’altro a me piace. Nel caso la cremazione penso abbia dato un risultato molto flambé. La sua mancanza ha comunque innescato un meccanismo di solidarietà e tutti hanno bevuto di più.
  4. Mi sono spostato poco dal banchetto, quindi ho bevuto poco in giro, grazie a chi è passato porgendomi il bicchiere. Mi pare ci fosse una qualità veramente alta. A parte le conferme che conosciamo bene, i “nuovi” Adelphi e Wilson&Morgan veramente ottimi e apprezzati dal pubblico.
  5. Sempre bello rivedere gli addetti ai lavori già conosciuti (mi dimentico sempre qualcuno), come il disponibilissimo John Maclellan, Max Righi e la Betty, Giorgio D’Ambrosio, Salvatore Mannino, Franco Gasparri, Monica di Cadenhead… (da completare) e incontrare nuove persone.
  6. Lo stand di I Love Ostrica veramente bello e di impatto. Loro professionali e bravi. Bravi ai ragazzi del Cigar Club di Bergamo che li hanno veicolati in mezzo a noi.
  7. Alcune scene da ricordare:
    1. Andrea che veniva ogni tanto e mi diceva “non sta venendo nessuno”; con la sala piena e 100 persone in fila all’ingresso.
    2. Le gag sui bicchieri con Giuseppe.
    3. Le distillazioni pubbliche.
    4. I ragazzi del forum che affettavano e mangiavano al tavolino con un cartello “Riservato”.
    5. I sorrisi della gente col bicchiere in mano.
Foto Michela Mercatino (da FB)

L’impressione e la speranza è che il 2012 sia un anno di svolta per il whisky in Italia, un nuovo festival a Roma ben riuscito, il festival storico che fa il secondo scatto in avanti dopo le prime edizioni pionieristiche e le conferme successive. In un anno sono nati 4 nuovi blog italiani sul whisky, contro i 2 dei precedenti 4, tutti in mano a giovani

entusiasti. Sono indicatori importanti, speriamo indichino un trend.

12 pensieri riguardo “Milano Whisky Festival 2012 a caldo

  • Prima o poi devo venire a uno di sti festival perchè leggendo qui mi fate proprio venire na voglia zio maledettooooooooooooo!!

    Invidia +100 nei confronti di chi c’era..

  • Pingback: Due parole sul Milano Whisky Festival 2012 « Passione Whisky

  • @e.berto Forza il prossimo e’ a Roma a Marzo, cerca di non mancare 🙂

  • Caro Davide,
    per quanto riguarda la conclusione di ciò che ho degustato, metterei in testa tre prodotti:
    Dailuaine 27 yo 1983/2011 Adelphi (non so, però, se si tratta del sherry cask #4319 o del Refill Sherry Hogshead #4318; mi puoi aiutare?).
    Blair Athol 25 yo 1986/2011 Adelphi
    Macduff Old Bothwell (il tuo; a proposito, non è ancora presente su Whiskybase.com….).
    Metterei il Dailuaine leggermente davanti, ma il Macduff l’ho bevuto da sazio e questo l’ha penalizzato (grande sentore di pesca, comunque).
    In ogni caso, tutti e tre hors categorie.
    Segue il tuo Teaninich (lo sto ancora analizzando mentalmente, soprattutto il finale meritava un approfondimento).
    Segue il Clynelish 14 yo Adelphi.
    Chiudono la classifica due torbati:
    BenRiach 17 yo Septendecim, che precede il Laphroaig PX (il PX è come che l’avesse speysidizzato, e in quell’ambito, BenRiach si esprime meglio).
    In ogni caso, tutti buoni prodotti (dopo aver bevuto il Balmenach Adelphi 15 yo del 1982, tendo ad apprezzare maggiormente i pregi che a cogliere i difetti: quando l’avrò finito te lo farò sapere, ma sono a buon punto; comunque, Claudio aveva ragione, un whisky che ti insegna molte cose).
    A risentirci
    Ciao
    Luca

  • Grazie Luca sempre bello incontrarti…Per il Dailuaine non ti posso aiutare…ma forse i whiskyfacile hanno preso foto e campione?
    Si il macduff molto vechio stile molto frutta gialla, grande ampiezza olfattiva. Ci si vede a Roma!

  • pino perrone

    Sono costretto a intervenire per dissipare un dubbio (non sia mai che una persona ne rimanga con uno). Il Dailuaine era lo sherry cask #4319 perchè era di 58,1%. L’altro di pari invecchiamento il #4318 ne titola 55,9%. Per questo motivo prendo appunti alle degustazioni. Per Davide che si preoccupa che la distillazione è proibita, sono pronto a testimoniare che quello che stavate distillando non era whisky ma the bancha fiorito.
    Un saluto a tutti.
    pino

  • Io ho gia’ vinto, Pino che scrive sul mio blog 🙂
    Grazie Pino, in effetti era ottimo come deodorante per l’uomo che non deve chiedere mai.

  • Davide, piacerebbe a bomba venirci.
    Qui ormai seguo da svariati mesi le notizie e deciderò!
    Se mi parte l’embolo una capatina la faccio.. In fin dei conti verona roma con le nuove tratte trenitalia saranno si e no 3 orette!

  • VR-RM con un buon libro e una bella fiaschetta di single malt, saranno si e no 20 minuti.

  • Secondo me con due fiaschette si fa come in star trek..
    Viaggio istantaneo..
    TELETRASPORTOOOOOOOOOO!!

    Ahahah:D

  • Pingback: Milano Whisky Festival: titoli di coda | Angel's Share

  • Caro Pino,
    molte grazie per la precisazione sul Dailuaine.
    Ciao
    Luca

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