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Le radici, le persone e lo spirito dei distillati

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Milano Whisky Festival: reportage day 1

Sabato, è passata da poco l’ora di pranzo ed il pranzo è stato abbondante, composto essenzialmente da grassi e carboidrati. La preparazione è stata un misto fra l’ascetico e l’atletico. Perché?!?!?!!
Perché è sabato 06/11/2010 giorno di apertura del
Milano Whisky Festival 2010.
Alle 15.00 mi attende
LA DEGUSTAZIONE.
Gli amici di Milano Whisky Festival (Andrea e Giuseppe) hanno avuto da Diageo la disponibilità dei seguenti Whisky:

  1. BANFF – 21 anni – Rare Malts – Distillato 1982 – 57.1% (Natural Cask Strength)
  2. AUCHROISK – 20 anni – Limited Edition 2010 – Imbottigliato 2010 – 58.1% (Natural Cask Strength)
  3. GLEN SPEY – 21 anni – Limited Edition 2010 – Distillato 1989 – Imbottigliato 2010 – 50.4%
  4. BRORA – 24 anni – Rare Malts – Distillato 1977 – Imbottigliato 2001 – 56.1%
  5. PORT ELLEN – 31 anni – 10th Release – Distillato 1978 – Imbottigliato 2010 – 54.6%

La selezione è assolutamente d’eccezione ed è stata intitolata: Forgotten Distilleries, a presentarla un personaggio all’altezza della proposta il Master Ambassador di Diageo: Franco Gasparri .
Ebbene si … distillerie dimenticate. Ed eccone il perché:

  1. Banff chiusa nel 1983 e smantellata nel 1985
  2. Auchroisk dimenticata in quanto raramente imbottigliata come Single Malt, difatti è una delle distillerie che Diageo usa per i blend del gruppo
  3. Glen Spey anch’essa è sostanzialmente una distilleria per la produzione di spirito da blending
  4. Brora ,invece, ha fatto la stessa fine di Banff. Nel periodo della recessione (1983) venne chiusa; gli edifici però sono ancora utilizzati come visitor center per la distilleria sorella Clynelish, vengono usati anche i magazzini
  5. Port Ellen, forse l’emblema delle distillerie chiuse, famosa e rinomata come nessun’altra. Venne chiusa nel 1983 e riconvertita solo a malteria per poter fornire la materia prima alle altre distillerie dell’isola di Islay.

Gasparri si dimostra subito grande intrattenitore e per ogni whisky, oltre a suggerire e guidare l’esperienza sensoriale, ne racconta la locazione geografica, le note caratteristiche ed il perché è stata “dimenticata” la distilleria.
Tra gli ospiti uno dei collezionisti di fama mondiale: Valentino Zagatti . Premiato nei giorni precedenti al Festival dagli organizzatori e da Diageo per la continua ed assidua militanza nel mondo del whisky: 50 anni!
Torniamo ai whisky ora, anzi facciamo le persone di cultura: i whisky. Sappiate che spesso e volentieri invece scriverò da “ignorante”, apposta e volutamente, si chiama anacoluto ed è un rafforzativo col quale si coniano neologismi inutili ma efficaci.

BANFF – 21 anni – Rare Malts – Distillato 1982 – 57.1% (Natural Cask Strength)
Banff è un Highlander in tutti i sensi, rude ma gentile il suo whisky; la distilleria invece ha avuto una vita travagliata, incendi e esplosioni nei magazzini, fino ad arrivare al bombardamento da parte dei Nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1983 la chiusura.
Un whisky leggero, delicato, al naso sentori erbacei e floreali, thé verde, mela (pink lady!?) e un non nulla di uva americana, un’eco lontana di fumo. Al palato dolce, fresco, erbaceo con delle note di frutta secca (noci di macadamia?!), riprende il profilo aromatico del naso risultando molto armonico. Il finale è medio corto più legnoso che al palato, ma mantiene la sua freschezza questo giovincello di 21 anni.
Con l’acqua si apre e alcune note diventano più forti come gli agrumi al naso, buccia d’arancia, al palato una nota acidula si fa più forte, rendendolo un buon aperitivo.

AUCHROISK – 20 anni – Limited Edition 2010 – Imbottigliato 2010 – 58.1% (Natural Cask Strength)
Auchroisk è invece uno Speysider tipicamente usato per i blend, tra cui il J&B.
Il naso viene poco stimolato da questo whisky, frutta secca, confettura di frutti rossi (forse)…al palato è più convincente spezie (noce moscata?!), noci fresce, caramella mou, liquirizia. Finale corto.
Il naso differisce dal palato rendendolo non armonico.

GLEN SPEY – 21 anni – Limited Edition 2010 – Distillato 1989 – Imbottigliato 2010 – 50.4%
Qui siamo su un altro pianeta, il naso viene aggredito ancor prima di avvicinare il bicchiere: dolcezza, cremosità, zabaione, crema catalana, toffee…voglio berlo…legno, legno, legno e subito la dolczza, la vaniglia (la botte deve essere nuova) spezie (pepe bianco!?)…cera per legno…ora aggiungendo qualche goccia d’acqua evolve e al naso si sente accentuata una nota balsamica le caremelle ricola!? sicuramente il babbà, la lingua invece precepisce il balsamico come le gocce di pino.
Il finale è piccantino, molto saporito. Medio lungo. Questo mi è piaciuto moltissimo, ottimo, un whisky diverso dal solito pieno di aromi, ma ben armonizzati tra loro.

BRORA – 24 anni – Rare Malts – Distillato 1977 – Imbottigliato 2001 – 56.1%
Un altro Highlander e come il precedente ha fatto una brutta fine…il fratello fumoso del Clynelish.
Al naso arriva subito un leggero fumo, poi cera, sapone?! oleosità…grasso per gli stivali, un olfatto suggestivo e distintivo allo stesso tempo. Al palato è salatino, ma proprio poco, carbone, legno bruciato. Il whisky evolve continuamente nel bicchiere, con l’acqua diventa balsamico e pungente, gli aromi si fanno più intensi, giova assolutamente dell’acqua. Il finale medio corto, affumicato. Anche questo è eccezionale, gradevole e personalissimo. Questo dram richiede tempo, è da meditazione, per poterlo apprezzare appieno lo si deve far riposare nel bicchiere, assaporarlo lentamente, aggiungere acqua, capire ogni aroma. Eccezionale.

PORT ELLEN – 31 anni – 10th Release – Distillato 1978 – Imbottigliato 2010 – 54.6%
Un single malt da Islay, quindi di sicuro ci sarà la torba…beh si sentiva già fin fuori dalla porta d’ingresso. Al naso è salmastro, torba, odore di umido, foglie di tabacco, tabacco da pipa. Al palato ricorda il mare, il sale e gli scogli bagnati. Il finale è lungo e torbato, fumoso, anzi affumicato con note di legno. Non dimostra assolutamente 31 anni, è giovane e isolano, torbato e prepotente. Con l’acqua la torba aumenta in maniera esponenziale, migliora, assume la suo connotazione tipica di Islay; deve piacere la torba, assolutamente. Forse uno dei Port Ellen più “sbilanciati” degli ultimi imbottigliamenti, prevale una forte torba e il marino, ma io adoro questi sapori.

Se dovessi fare una classifica non saprei se mettere primo il Glen Spey o il Brora, due whisky di carattere assolutamente fuori dai soliti schemi, molto buoni complessi ma di facile “bevitura”; un pareggio di classe. A seguire il Port Ellen, per la torba e le reminiscienze marine. A seguire il Banff, delicato aperitivo, ma io personalmente preferisco i gusti forti. L’Auchroisk rimandato, non mi ha convinto, poco naso rispetto al palato, buono ma non all’altezza degli altri quattro.

Quindi per concludere…

Forgotten Distilleries Indimenticabili Whisky

 

Matteo Zampini

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