Cardhu e il pasticcio Pure Malt

Le etichette quasi uguali(da wikipedia)

Facciamo ancora un salto “nel torbido” dopo aver ricordato l’affare Guiness, stavolta riportiamo all’attualità, senza che ce ne sia motivo, sia chiaro, la famosa ‘Pure Malt’ Controversy su Cardhu, risalente alla fine del 2003.

Ricostruiamo brevemente i fatti:

  • Fino alla controversia Cardhu era imbottigliato ed etichettato come Single Malt
  • Un forte successo, e di conseguenza una forte richiesta, sul mercato spagnolo fece impennare le richieste (circa decuplicate in 10 anni)
  • Diageo per far fronte alle richieste, utilizza malti di altri distillerie e fa diventare di fatto Cardhu un “vatted” denominato in etichetta “pure malt”.
  • Questa azione fa innalzare le proteste dei consumatori (e dei concorrenti in particolare William Grant & Sons) in quanto la modifica è ingannevole
  • Diageo accetta di cambiare etichetta e packaging completamente per evidenziare maggiormente le differenze col prodotto precedente
  • Nel 2006 Cardhu torna ad essere un Single Malt
Packaging modificato (dalla BBC)

Per dimostrare che il whisky è una cosa seria in Scozia:

  1.  il più grande gruppo dello scotch è stato immediatamente messo sotto i riflettori
  2.  se ne sono occupati i politici in modo molto spinto ed alla fine efficace
  3. in pochissimi giorni il più grande gruppo dello scotch è stato costretto a cambiare il packaging e di fatto a fare ammenda

Tra l’altro questo caso ha portato poi anche una modifica (da vedere se migliorativa) sulle denominazioni degli scotch whisky abolendo di fatto le diciture Vatted e Pure Malt.

Per vedere l’evoluzione in 5 giorni della cosa eccovi tre articoli della BBC:

Un pensiero su “Cardhu e il pasticcio Pure Malt

  • 11 Ottobre 2014 in 19:43
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