Feis Ile giorno 3: Open day (nostro)
Oggi era l’open day di Caol Ila ma, non avendo prenotato eventi, abbiamo fatto un giro differente. Alle 10,30 degustazione dei 6 Cardeas nel kiln di Laphroaig, non ottimale per la contaminazione olfattiva e una temperatura abbastanza rigida. Ma David, corpulento ex addetto alla warehouse, ci tiene caldi con la sua simpatia e apertura. I Cardeas, grazie alle mie cattive frequentazioni con Claudio, li avevo provati tutti; altra cosa è trovarseli in fila. Giudizio inappellabile: il 2008 nettamente il migliore, il 2011 nettamente il peggiore. Avanti poi con un assaggio di Cask Strenght batch 5 a livelli ottimi e come i
precedenti (tranne una caduta col 2) e da comprare visto il prezzo attorno alle 45 sterline. David ci offre anche uno dram del 25 anni e dice che nel 2015, bicentenario della distilleria, potrebbe tornare un 15 anni. Sapevatelo.
Rotta su Ardbeg per il pranzo e sottobanco arriva anche Ardbog. So che morite dalla voglia di sapere. Senza infamia e senza lode, manca l’agrumato al naso, alcool un po’ pungente. Va riprovato, ho dato solo un sorso. Approfittiamo per visitare il cottage della distilleria, 6 posti letti in una location meravigliosa con giardino e terrazzo.
Vicino di casa Micheal Heads. Prezzo abbordabile, 240 sterline a notte con sconti per periodi più lunghi e tariffe flat cioè non speculative in base ai periodi ma uguali tutto l’anno. Da tenere in considerazione. A questo punto è tardino ma proviamo ad andare a Caol Ila. E facciamo bene. Proviamo l’imbottigliamento del festival, 99GBP, molto buono, nonostante le premesse della tripla maturazione; uno splash d’acqua lo rende ancora più godibile. Poi incrociamo Colin che ci passa un 25 anni per gradire. Passaggio nella still house a fianco degli enormi alambicchi che si godono la vista sullo stretto
. Due chiacchere con un ragazzo del cooperage di Stirling che mi mostra una falange ricucita dopo una martellata fuori bersaglio. Uomini duri, senza ironia.
Giretto tra i campi con vista su Jura. Cena al Lochside con musica dal vivo e due sorsi del Bowmore del festival, niente male, un po’ aggressivo l’alcool ma un po’ d’acqua lo addomestica benissimo. Giornata lunga ma sempre meglio che lavorare.
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