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Le radici, le persone e lo spirito dei distillati

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Un Baiju per l’Europa

L’edizione di Spirits Selection in Messico ha teso una mano all’edizione cinese dell’anno scorso, caratterizzata dal Baiju, il distillato meno noto ma più consumato al mondo. Durante le fasi preliminari del concorso è stato presentato un nuovo Baiju, il NUWA, studiato da un team di professionist europei per cercare di incontrare maggiormente i gusti del nostro continente. Una serie di campioni di diversi stili, prodotti dal gruppo Red Star, uno dei maggiori, è stato selezionato e poi successivamente assemblato per produrre un blended con una gradazione abbassata rispetto agli standard cinesi (42% contro gli oltre 55) e cercando di armonizzare alcuni aromi e profumi poco usuali tra i consumatori europei. Anche il packaging è stato studiato per essere più vicino agli standard di design nostrani, togliendo riferimenti troppo didascalici e pulendo molti degli elementi tipici delle bottiglie presenti sul mercato.

Certamente il carattere e l’oleosità del distillato non è di facile approccio, soprattutto nella parte olfattiva, e l’approccio che si sta seguendo è di utilizzare questa grande persistenza e intensità per dare carattere ai cocktail; proprio molti dei barman presenti si sono cimentati nella creazione di miscele utilizzando il NUWA. Sicuramente le nuove generazioni di cinesi che sono in giro per il mondo potrebbero essere da veicolo per prodotti di questo tipo e per creare un vero e proprio mercato.

Indipendentemente dai vostri gusti, se siete curiosi di come si producono i distillati, vi invito a visionare il video che mostra in modo chiaro, e probabilmente inedito, tutte le fasi della produzione del baiju tradizionale.

2 pensieri riguardo “Un Baiju per l’Europa

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